Carla e il Tempo
Il giorno in cui Carla perse il tempo, faceva caldo, io soffrivo, tutti soffrivano, e quell’immenso calore stagionale del Luogo anticipava ogni anno la fine della nostra Storia.
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Il giorno in cui Carla perse il tempo, faceva caldo, io soffrivo, tutti soffrivano, e quell’immenso calore stagionale del Luogo anticipava ogni anno la fine della nostra Storia.
Zoa e la terra — dico proprio il terreno, l’incolto, il generante la natura — capii subito che era come anima e corpo ma senza il languore dell’anima e senza l’elemento perituro del corpo. Vegetale mobile immortale era Zoa, respirava perfettamente a terra. Zoa era l’alito della terra.
E quello è Alex. “Sono Alex, da Alessandro il Grande a sua volta da Achille piè veloce”. “Ma come parli?” Glielo chiedevano tutti, finché un giorno non si presentò solo come Alex. Ma non era ancora quello il giorno. “Vai in porta, che sei grasso”.
Sicché, può vederla ogni giorno, di notte, soli in sogno. Qualcuno deve aver avuto pietà di lui, o qualcuno deve aver pensato, da chissà dove, che certe cose vanno fatte per salvare una parte di mondo.