«La mutevole informazione che noi percepiamo come Mondo è una narrazione in via di svolgimento. Racconta della morte di una donna. […] Lo scopo della narrazione è rammentare lei e la sua morte. La Mente non desidera dimenticarla.»
Philip K. Dick, Valis
e così ricominciamo.
la sveglia regolare, la colazione sana. un unico caffè, da farselo bastare per tutta la giornata. e acqua, ci vuole molta acqua per ripulire il sangue dai residui dei suoi cocktail a base di birra cortisolo e calcoli biliari. in cucina non c’è niente che mi ricordi di lei, come se non ci fosse mai stata. quando si sveglia in quel modo di solito prende la scopa e comincia a spazzare. che sia il pavimento suo o di qualcun altro poco importa, si alza si veste e comincia a spazzare. e quando ha spazzato via tutto sparisce anche lei: sopra un treno o oltre l’angolo in fondo alla strada o dietro la patina secca degli occhi. non lascia mai niente di sé, e ogni volta è sempre meno. e io che credevo, no, non lo credevo. l’errore, mi dicono, è proprio aspettarsi ogni volta lo stesso finale. e così tu dici: strano; mi dici è stato strano, e stai solo ripetendo quanto ho appena detto io. strano davvero, questo affare di te e di me. non si capisce mica com’è che si è finiti a stringersi così. tutte le ossa nel posto sbagliato. tu che parli una lingua che mi accarezza il cervello e pretendi di avere un potere sulle mie reazioni chimiche solo in virtù del fatto che con altre ha funzionato. e io che non ti perdo mai di vista mentre ti appropri dell’incavo della mia mano per riempirla del pelo che ti cancella la faccia, e non capisco per quale ragione dovrei lasciartelo fare. perché la tua voce ha pure un timbro familiare, ma non mi dice niente che mi aiuti a tollerare il formicolio delle dita. non hai risposte per nessuna delle mie domande, solo brutte conclusioni masticate così a lungo da ridursi ormai all’osso, e destinate a qualcun altro. tutte le connessioni logiche saltate, come quel treno che ti ha trattenuto per ore fuori e dentro una stazione a domandarti se fosse proprio il caso di partire. in fondo, l’avevi vista una volta soltanto. hai atteso troppo a lungo e lei era già lì che adocchiava la scopa da tre settimane. davvero, non saresti dovuto venire. non ci saremmo mai incontrati se non fosse stato per lei. tu non avresti mai trovato nulla di attraente in una come me, e io sarei fuggita come un corvo davanti al tuo incessante battere di mani. ma tu le piacevi. e lei, beh, lei piaceva a te, certo. lei piace sempre a tutti. le piaceva questo posto, l’odore umido di resina e di altre secrezioni umane. le scarpe da lasciare sulla soglia, come quando si sta per entrare in un tempio orientale. nella sala trafitta dai fusti cerco ancora la sua figura svelta che cammina sollevandosi la gonna, per consentire al vento di leccarla sulle cosce. guardo a tutte le persone già connesse col proprio albero guida, corteccia con corteccia, hanno tutte un’espressione di distacco sulla faccia ma nessuno le assomiglia. sono rossi o gialli o blu, mentre lei ha un’aura azzurra. il tizio che le ha letto i chackra ha detto che è un elfo, e a lei questa cosa è piaciuta. le piace pensarsi come un elfo; per questo ho creduto di trovarla qui. ma poi mi rendo conto che lei qui non c’è mai stata: qui è dove torno stupidamente a cercarla. la prima volta è stato dodici anni fa, avevo quasi imparato a fare la fotosintesi allora, poi non so cosa è successo. lei, suppongo. fa sempre così, irrompe in un preciso spazio-tempo e ti scombina tutti i piani. non è forse quello che ha fatto anche con te? ventiquattro ore insieme e ti aveva talmente ubriacato da spingerti a inviarle messaggini con cuori trafitti disegnati sul display. lei non te li aveva chiesti, ci scommetto; ha detto cose come lascia stare, non pensare; e quando hai suggerito di rivedervi ha finto di non averti neppure sentito. ma poi glielo hai detto di nuovo, davanti al binario, e hai detto un sacco di altre cose, e lei le parole le prende sul serio. sarebbe in grado di atterrarti con un destro, di immobilizzarti contro il materasso; ma davanti alle parole non ha un’arma, non ha scudo né difesa, soltanto una scopa. so che è stata molto male, prima ancora che tu te ne andassi. prima ancora che arrivassi. so che continua a incolpare il pinzimonio, il cuscino troppo spesso, l’afa che arreda la sua camera da letto. ma in realtà ce l’ha con me. sa che non sono stata ospitale, che non ho fatto alcuno sforzo per risultare gradevole. non ti ho mai sorriso neppure una volta come ti ha sorriso lei: le sue fossette, che tanto cantavi, me le hai dovute disegnare in faccia con le dita. ma io sono felice di non esserti piaciuta, così adesso la lascerai stare e lei potrà prendersi cura di me. ha già sprecato troppo tempo a struggersi uggiolando nell’attesa di qualcosa che era bello perché solo immaginato. che poteva essere tutto solo fintanto che era zero. forse ti ha detto che devi darle del tempo e che poi sarete amici compagni qualcosa, come se questa strana faccenda di noi non fosse mai accaduta. come se non ti avessi mai svegliato di notte tremando, per riversarti addosso un brutto sogno. ma io non le permetterò di riavvicinarsi a te. se non sopporti la mia dipendenza non meriti neanche la sua leggerezza. noi andiamo sempre in coppia, dovresti saperlo: siamo nate in due, così perfettamente sovrapposte da dare l’impressione di essere una. e invece siamo in due. unite per una sezione longitudinale del torace, più o meno rispondente alla linea dello sterno. ogni volta in cui qualcuno ci ferisce, quella è la sola parte di noi stesse che riusciamo a percepire. tutto il resto del corpo scompare, risucchiato e concentrato in quell’acuto spazio nero. è lo spazio dove finiscono le parole che ci hanno negato. te lo ha detto lei stessa, ma tu non la stavi ascoltando, che gli esseri umani hanno grandi responsabilità nei confronti di coloro che scelgono di amarli. non è amare, ma essere amati, il mestiere più difficile da esercitare. le persone che dipendono da noi sono fiori fragilissimi in mezzo alle nostre dita. è la vita, mi dici mentre te ne vai. fa schifo, mi dici, perché lo dica anche a lei. e così ricominciamo. le bende attorno ai polsi e l’ormai nota sensazione di aver subito un’aggressione. pranzo al parco, sotto il sole, per consentire al mio metabolismo di attivare i rimasugli di vitamina D. guardo i bambini giocare da soli, simulando quelli che una volta erano giochi d’insieme. quando è stata l’ultima volta che mi sono seduta in un parco a guardare i bambini giocare? di certo era tutto diverso, ma una cosa sensata l’hai detta: questo è ciò che abbiamo adesso, e dobbiamo imparare ad abitarlo. e così resto qui, a ricostruirmi ancora, a rendermi amabile e desiderabile, per quando lei deciderà di ritornare.
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ASPETTAMI QUI Questa è una cosa nostra e basta. Fai buon viaggio. Sono nel mio letto, largo, con l’aria condizionata, ma stavo meglio ieri. Soltanto a me è sembrato di essere stati assieme una settimana anziché 24 ore? Guarda che Luna. Ho preso in prestito le tue parentesi perché mi piace quando si spostano i confini sulla mappa. La prossima parentesi è quella che ci prendiamo assieme, no? Venerdì parto, ma il 20 dovrei tornare. Se non mi mandano via per lavoro ti vengo a trovare. Nel frattempo, per quando ne hai bisogno: GIF. Pensa alla mia faccia. Le dita che ti fanno il profilo, fino sotto gli occhi, per verificare che sia tutto là. Sto preparando le valigie per questi 10 giorni. Ti porto con me. Mi accontento delle parole, però mi mancheranno gli occhi sorpresi e i sorrisi fino agli zigomi, veloci, scattanti, un attimo e poi via. Perfino i fili sospesi e i panni stesi si portano dietro la tua risata. Lorenzo Lorenzoni Convocazione Riunione di Consiglio – Settembre 2020 Il giorno sab 5 sett 2020 alle ore 17:41 Lorenzo Lorenzoni <lorelore@gmail.com> ha scritto: Gentili Volontari, si convoca la riunione di consiglio per il giorno martedì 15 settembre 2020 alle ore 21:00 Brava, mettimi al mio posto, se no mi allargo. Poi non mi schiodi, hai capito come sono fatto. Dobbiamo fare tante cose. A me di chi è venuto dopo interessa zero. È vero che mi incuriosisce, a tratti diventa quasi un’ossessione, cercare di conoscere la donna che era prima. Per questo tutte quelle domande sul tuo passato, mica per farmi i cazzi tuoi, ma per vivere anche in mezza parola quello che eri e non sei più. Massimo Mai Attivo/a ora Siete amici su Facebook Ha studiato presso Università Cattolica del Sacro Cuore 13:14 Ciao, se ritieni sia urgente ci possiamo vedere anche in questi giorni, sei autorizzata a venire da uno psicoterapeuta. Marco Marconi ha commentato una foto contenente un tuo tag. circa un’ora fa Sei bella quando sei leggera. Forse la tua amica è stata sfortunata, o sono io che ho avuto la fortuna dalla mia? No, non riesco neanche a immaginarlo. Ti ho conosciuta, e per me sei così. Attenzione! La prenotazione è cancellabile fino alle 11:15 del 12/09/2020 ⚠ L’emergenza COVID-19 potrebbe avere ripercussioni sui servizi di trasporto pubblico 17:27 da Mazzini SOLO CARTA E CARTONE Sai la cosa strana? Forse per non far passare il tempo, per continuare le ore di quell’unico giorno, che se uno non dice buonanotte allora non finisce, non ci siamo mai detti né buongiorno, né buonanotte. È una cosa che forse non fa più nessuno. Tanto via chat un giorno vale l’altro, credo. VIETATO L’ACCESSO ALLE PERSONE NON AUTORIZZATE BIOPHARMA FITOPALESTRA | PISCINA NATURALE | BENESSERE INGRESSO · Indossa correttamente la mascherina ♫ baciami baciami baciami adesso ♫ LEZIONI DI CANTO CHIAMA 340 109 000 INSIEME CE LA FAREMO Te lo avrei letto, steso a metà su di te. Poi sarebbe toccato a te leggermi il racconto della Jackson. Mi interessa, mi interessa. Come guardi le cose, quello sì che vale la pena. Diciamo che c’è un mondo che non esiste più. Dei ritmi. Delle regole sociali. Dei contesti che oggi non ci sono. Potrebbe esistere comunque una cosa del genere? Forse, forse. Ma quanto a lungo? Tanto da morirci e rovinarsi una vita? Non lo so. Vorrei tanto, sarebbe bello, ma non credo che siamo ancora/più gli stessi uomini. PER CORRIERE: IL PACCO PER GIULIO CESARE LASCIARE A PALLONI CIV. 23 Tesoro, vieni con me da H&M? HO SMARRITO UNA TARTARUGA DI TERRA, È UN MASCHIO DI PICCOLA TAGLIA Scegli l’app per pagare la sosta BIGLIETTO SMS 90 MINUTI EURO 1,80 Non occupare i sedili contrassegnati e rispetta la distanza sociale MPOW H7 Wish You Were Here Incubus – Morning View PERICOLO 15 KV W IL MAT MESSENGER Dimitri Dimitri Ciao FERMATA PRENOTATA Che le persone le scegliamo noi. Come ci comportiamo, così loro reagiscono. Quindi sì, anche quello che è fuori da noi e dentro altre persone, spesso dipende da noi. ATTENZIONE USCITA DI EMERGENZA VIDEOSORVEGLIATA RIMOZIONE FORZATA PROIBITA L’AFFISSIONE ART. 663 C. P. VIETATO L’ACCESSO A CHIUNQUE abbia temperatura corporea superiore a 37 gradi Ma tu dove stai? Mannaggia la miseria, qua dovevi stare, qua. IL CALCIO È DEL POPOLO treno ad alta velocità 9927 Ritardo min. 5’ FUORI SERVIZIO McMenu Large a 6,90 € BIGLIETTERIA TABACCHI BANCA Per te in regalo un’esclusiva GOLD BOX Okay, la doccia è necessaria. Non l’avrei mai fatto se ti avessi avuta a portata di mano, lo sai. Ritardo min. 15’ IL GELATO COME UNA VOLTA Acquista biglietto Buy your ticket Dona il tuo 5×1000 LAVARSI SPESSO LE MANI Clean your hands often Mica volevi andare alla mostra? CHIUSO È vietato oltrepassare la linea gialla in attesa dei treni (prima di quanto immagini) Ritardo min. 40’ 2 LIBRI = 9.90 € TAKE AWAY Se cancelli i messaggi è difficile rispondere USCITA PEDONI A SINISTRA Ma come stai? Vuoi venire a cena da me? Vuoi parlare? Mi spiace. ANCORA CHE VI INNAMORATE? NON VI PIACE DROGARVI? Attivo/a 32m fa JBL GO Exit Music (For a Film) Radiohead – OK Computer SHAMPOO CAPELLI SECCHI ALLA CAMOMILLA Attivo/a 54m fa Per il trattamento della mania acuta sono di solito necessarie concentrazioni plasmatiche comprese tra 0,8 e 1 mEq/litro Tocca qui per info contatto Consegna effettuata: Il tuo ordine Amazon.it #404-7453091-8113133 Precauzioni 1. prima di utilizzare il prodotto, caricarlo in un ambiente sicuro 2. il prodotto non può essere utilizzato durante la ricarica 3. per motivi di salute, si prega di non condividere lo stesso prodotto con altri 4. dopo aver utilizzato il prodotto, lavarlo immediatamente e asciugarlo con un asciugamano 5. è possibile utilizzare acqua tiepida e sapone per pulire i giocattoli, si consiglia di cooperare con i giocattoli del sesso detergente speciale, può essere appropriato con disinfettante o 75% alcool, ma non raccomandato per l’uso a lungo termine 6. non è consigliabile utilizzare il prodotto per gli anals 7. asciugare il prodotto in modo naturale ed evitare l’esposizione al sole 8. questo prodotto contiene batteria al litio, si prega di metterlo in diavolo destra quando il riciclo Servizio post-vendita: Se il prodotto ha problemi di qualità, entro sei mesi può sostituire gratuita.
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